C’è meraviglia nelle parole: descrivono il mondo per assaporarlo ancora prima di viverlo, piccoli mattoncini che costruiscono sentieri di viaggio, che sia a piedi o col pensiero. C’è cura e precisione nel raccontare e, se scelte bene, queste parole imbastiscono un intero mondo.

Qualche giorno fa stavo camminando in giro per Milano, ero alla ricerca di tessuti, era domenica e c’era freddissimo in città: cuffie nelle orecchie, musica lenta per una domenica lenta. Perfetta. Ho toccato scampoli di velluto, di pelle, metri di nastri, jacquard e organza; ho accarezzato stoffe coloratissime, osservato mille fantasie scorrermi tra le dita e poi rimanere colpita dalla semplicità e lucentezza della seta.

Ho immaginato quante cose avrei potuto realizzare se le avessi avute tutte per me, in quel momento. In fondo, il mio mestiere è un po’ come chi scrive racconti: così come le parole che sceglie lo scrittore, io taglio, cucio e imbastisco i tessuti a mano, uno ad uno, da sempre. Ho iniziato su di me, tanti anni fa, perché mettere insieme stoffe mi faceva sentire me stessa, completa. Così ho pensato “se creare vestiti rende felice me, perché non farlo anche per le altre?”. È così che è diventato un impegno fisso, da ormai sei anni, ed ogni giorno immagino che ogni donna che veste i miei capi si possa sentire felice e a suo agio così come mi sono sentita io, la prima volta che ne ho realizzato uno tutto da sola, tutto per me, con quel tessuto che ho scelto, con il materiale che ho piano piano cucito a mano, lentamente.

La cura, la dedizione, il rispetto per la materia prima sono i trattini che metto in fila uno ad uno, come gli orli che chiudo con la mia Singer: a mano a mano, pazientemente, come quando, passo dopo passo, imbocchi un sentiero che ti porta verso un panorama mozzafiato.

Io sono Rosy e Demiró ​è il mio mondo. Benvenuta!